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Quanti racconti di vita, e quante trattazioni d'opera ha avuto Giuseppe Verdi nel tempo. A volte unitamente, a volte separatamente. A volte bene, a volte benissimo: e potrebbe bastare. Ma fra l'agile monografia che divulga e l'acuta musicologia che ricerca, questo grosso libro spera d'aver trovato una terza via mettendo sott'occhio, articolando e scavando un po' tutto assieme: i libretti con le loro fonti e forme, gli spartiti con le loro arie e romanze, i personaggi con le loro voci e interpretazioni, i libri con i loro tagli e linguaggi. E poi molte curiosità: cosa saranno la cornice dei Lombardi, il bivio di Macbeth, la giostra del Ballo? perché i massimi cantanti verdiani compongono un Parnaso e un Lavaredo? come si espressero su Giuseppe Verdi Carducci, Panzacchi, Pascoli, Torchi, Bacchelli? Sfiora le 750 pagine il libro di Piero Mioli, fra i più affermati studiosi e divulgatori dell'opera lirica italiana, riuscendo così a conciliare efficacemente i molteplici aspetti dell'universo verdiano: dagli aspetti biografici all'analisi della musica, dal racconto delle vicende impresariali alla narrazione degli exploit.